Gli Editoriali di Stefano La Mendola

 

L'in-formazione nella scuola delle competenze

 

I dizionari precisano che il termine “formare” significa ottenere lo sviluppo psicofisico e intellettuale della persona, e la sua educazione civile, spirituale e morale, o una preparazione e un addestramento specifici. Il senso civile, quello spirituale e morale non sono universali né costanti, nella dimensione spazio-temporale, anzi, la loro molteplicità è fonte di risorse culturali straordinarie (anche per questo studiamo storia e geografia) e non priva di complicazioni. Per rendersene conto, basta pensare un attimo alle differenze fra il nostro modello culturale odierno (senso civile, spirituale e morale) e quello di alcuni paesi integralisti, per non parlare del confronto con quello in uso, tanto per fare un esempio, nell’antica Sparta. Potremmo sintetizzare questo concetto nella seguente frase: 1) l’efficacia formativa di un insegnamento dipende molto dal contesto in cui lo si impartisce.

 La legge di ordinamento dell’uso del denaro pubblico nelle scuole, il DI 1/2/01 n.44, sancisce, tra i principi, che “le risorse assegnate dallo Stato, costituenti la dotazione finanziaria di istituto sono utilizzate … senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento,… come previste ed organizzate nel Piano dell’Offerta Formativa (POF)”.

In breve: 2) alle scuole compete il compito di formazione, come previsto e specificato nel loro POF.

Il nostro Istituto non si sottrae a questo compito, difatti, nelle prime pagine del POF esso “Si dichiara  esplicitamente come un’istituzione finalizzata all’educazione, alla formazione, all’istruzione dei giovani” e “S’impegna a favorire la partecipazione degli studenti e dei genitori delle classi alle attività d’istituto nell’ambito delle rispettive competenze S’impegna a favorire la collaborazione fra tutte le componenti coinvolte (genitori, istituzioni culturali, amministrazione pubblica) per il raggiungimento di un alto livello nell’offerta formativa, anche attraverso attività extra-scolastiche variamente individuate.” E questa non rimane solo una dichiarazione di bandiera, dato che nella Relazione illustrativa al Programma annuale 2014 (l’ultima, ad oggi, disponibile) si legge che “L’estrazione sociale delle famiglie è eterogenea; il rapporto scuola famiglia deve essere talvolta potenziato, perché spesso le aspettative dei genitori mirano principalmente alla positiva conclusione dell’anno scolastico…In alcuni casi la situazione di provenienza degli alunni, rappresenta un serio motivo di disagio e condiziona negativamente i processi di apprendimento…Compito della scuola sarà anche quello di rafforzare le iniziative riguardanti le varie educazioni afferenti alla “convivenza civile”, coinvolgendo in modo sempre più responsabile e propositivo le famiglie e le istituzioni operanti sul territorio”.

Riassumendo: 3) con il POF, il nostro Istituto, fissa come principio il coinvolgimento della collettività nel processo formativo e ne riconosce irraggiungibile un alto livello,  senza tale coinvolgimento.

Quante volte abbiamo sentito l’espressione “viviamo nell’era dell’informazione”? Ebbene, tale era è già trascorsa e l’umanità è passata a quella della Conoscenza. Essa è caratterizzata dalla rilevanza economica che una società globalizzata può dare al sapere e dalla mutevole dinamica con cui i due aspetti si condizionano vicendevolmente. Per esempio, abbiamo il GPS grazie alle teorie di Einstein (sapere à economia), ma stiamo cambiando modi di comunicare ed analizzare il mondo, dopo la diffusione di alcuni prodotti tecnologici (economia à sapere). Oggi quindi non è essenziale (economicamente e socialmente) solo l’informazione, ma diventa cruciale la conoscenza con la quale la si impiega: potremmo indicare, spero non troppo impropriamente, l’insieme di informazione e conoscenza con il termine competenza.  In questo contesto, al fine di massimizzare l’efficacia di un insegnamento, non è pregnante solo il contenuto di ciò che si trasmette (cosa), ma anche il modo in cui lo si fa (come), in funzione del destinatario (a chi), per cui: 4) insegnare, oggi più che mai, significa far maturare competenze, e per questo il “cosa” conta quanto il “come” ed il “a chi”.

Anche questo aspetto è evidente nel POF del nostro Istituto, ad esempio, quando si riconosce che “Attenzione ai bisogni significa anche ricerca di un costante rapporto di collaborazione con le famiglie e con il territorio, mettendo in campo tutte le risorse e sfruttando tutte le occasioni per arricchire la formazione dei nostri studenti e favorirne la crescita e un soddisfacente inserimento nella società. Tutto questo deve trovare spazio all'interno di un ambiente scolastico sereno, rispettoso delle regole e motivante all'impegno. Sapere, saper fare e saper essere: sono tre dimensioni che la scuola deve tenere costantemente unite, per formare giovani, come dice Morin, con una testa ben fatta e non solo ben piena, capace di un sapere critico e sempre predisposta ad acquisire nuovi saperi, a sviluppare nuove abilità e competenze, a coniugare sapere e responsabilità.”

 

Ricapitolando, il nostro Istituto intende formare i giovani (punto 2) e sceglie di coinvolgere la collettività per ottenere un alto grado di efficacia (punto 3), il quale però risulta irraggiungibile (punto 1), se gli insegnamenti vengono impartiti senza curare il “come”, funzione del “a chi” (punto 4).

 

Un’ultima precisazione è d’obbligo, prima di analizzare una tabella di esempi d’applicazione di questi principi: insegnare/formare gli alunni coinvolgendo la collettività, significa massimizzare la capacità aggregante della scuola, raggiungendo le famiglie per tramite degli alunni e viceversa, in un abbraccio culturale verso la comunità, dalla quale si traggono suggerimenti e risorse (volontariato, competenze, partecipazione, istituzioni) e per la quale si punta alla crescita culturale che trascini/trascinata da quella dei ragazzi. In quest’ottica, ogni segnale, ogni comunicazione (cosa), il modo con cui si sceglie di trasmetterla (come) e la definizione degli obbiettivi da raggiungere (a chi), da parte dell’Istituto diventano parte della formazione, anzi la base del suo processo.

 In parole povere: 5) le scelte dell’Istituto in merito al cosa trasmettere, al come trasmetterlo e a chi destinare la trasmissione impattano in modo determinante sul processo formativo degli alunni perchè, come ha detto Papa Bergoglio, “L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla.”

 

Con questo armamentario, analizziamo alcune trasmissioni recenti (clicca sulle parti sottolineate per vedere la realizzazione che interessa):

ITSE Capitini Agliana: COSA presentazione dell’istituto COME video professionale con i ragazzi A CHI famiglie e futuri allievi; COSA informazione sul contributo volontario COME intervento DS su sito d'Istituto A CHI famiglie

ICS Salvemini-La Pira Montemurlo  COSA lezioni, progetti, servizi sulla scuola ed i ragazzi COME web tv / stampa A CHI famiglie e coetanei

ITT Fermi Pistoia COSA gruppo Bombi First Lego League COME sito dedicato, presentato dai ragazzi / carta stampata / notiziari on line A CHI collettività / finanziatori

ICS Bonaccorso da Montemagno COSA attività sportive degli alunni COME sezione dedicata nel sito d’istituto A CHI alunni, famiglie; COSA pof a.s. 2015/16 COME due incontri in aula magna A CHI famiglie; COSA laboratori di cinema e fotografia COME video on line su sito; COSA rendicontazione preventiva costi progetti COME tabelle allegate a POF e pubblicate sul sito d'Istituto (allegato 3) per l'a.s. 2015/16  A CHI famiglie

ICS Nannini COSA aggiudicazione finale nazionale Giochi Internazionali Matematici COME nota sul sito d’istituto / stampa / notiziari on line A CHI studenti, famiglie, docenti, comunità; COSA mercatino dei genitori di Valenzatico per finanziare la scuola COME non pubblicato se non dalla stampa A CHI non alle famiglie degli altri plessi; COSA Programma finanziario annuale 2015 COME Modelli ministeriali per settimane senza Relazione illustrativa sul sito d’Istituto A CHI famiglie; COSA pof a.s. 2014/15 COME in bozza, sul sito d’Istituto, dal 14/11/14 A CHI famiglie, studenti.

 

Ciascuno dei lettori avrà notato che, in questo articolo, è poca la farina del sacco dell’autore. Viene perciò naturale chiuderlo con un’ultima citazione, più che condivisibile, tratta dal POF del nostro Istituto: “le scelte innovative nel campo della formazione e dell’organizzazione scolastica, l’integrazione con altre scuole e con gli enti territoriali, e l’attività progettuale delle diverse iniziative sono il “biglietto da visita” di una scuola che vuole offrire un servizio di qualità.”

Ecco perché, ad esempio, il sito che mi accoglie esiste e viene aggiornato quotidianamente.