RAV: Focus sugli elementi di criticità

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La rassegna di citazioni del RAV sotto riportata ha lo scopo evidente di agevolare le famiglie a comprendere quali siano i punti su cui concentrare l'attenzione, per garantire migliori opportunità formative ai ragazzi. Nel contempo, intende consentire una più agevole verifica di tutto il lavoro fatto, negli anni passati, dai loro Rappresentanti per evidenziare e risolvere alcuni di questi problemi, ratificati oggi dal corpo docente, dopo l'introduzione dell'obbligo di valutazione. Le pagine si riferiscono al RAV scaricabile qui Le parti evidenziate hanno ricevuto particolare attenzione dai Rappresentanti dei genitori, negli anni passati: in piccolo, sono riportati alcuni link di esempio, in cui andare a verificare in che modo.

Per ulteriori verifiche, si rimanda all'Inchiesta L'obbligo di valutazione delle scuole

Pag 2 Contesto e risorse Popolazione scolastica

Lo stato socio-economico e culturale delle famiglie degli allievi si stanzia nella fascia medio-bassa... La famiglia non può partecipare in modo completo e consapevole alle proposte della scuola a causa di elementi socio-culturali che inficiano sul coinvolgimento attivo. Anche la partecipazione con contributi economici volontari non può essere troppo sollecitata.

vedi All.1 CdI 25/3/14, Punti 3, 6, 7 odg, All. 6, 7 CdI 9/12/13, All.8 CdI 24/10/13

Pag. 4 Strutture scolastiche

Inoltre la percezione da parte delle famiglie rispetto a questa tematica non rispecchia la reale situazione in merito alle certificazioni rilasciate, in quanto ritengono insufficiente il livello di sicurezza garantito dalle strutture.

vedi operato Commissione Edilizia e Arredo CoEdA 

Pag.5 Risorse professionali

Nella scuola primaria l'alto numero di diplomati, e il conseguente esiguo numero di laureati, può rappresentare un limite in ambito di metodologie innovative.

vedi punto 6 e all.4 CdI 29/5/14 not. 7/11 inch. Dirigenti scolastici

Pag. 8 Formazione delle classi 

La formazione delle classi alla scuola primaria dipende dalla scelta di moduli o tempo pieno fatta da parte delle famiglie; alla scuola secondaria le prime classi vengono formate dalla DS seguendo le indicazioni fornite in uscita dalla classe quinta della primaria.

vedi punto 7 CdI 18/6/14 punto 7 CdI 6/2/14 Punto 6 odg All.4 CdI 9/12/13, punto 11 odg, all.4 CdI 24/10/13, punto 2 odg CdI 9/5/13, punto 4 odg CdI 7/2/13

Pag.10 La scuola assicura competenze chiave e di cittadinanza degli studenti ?

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è accettabile; sono presenti alcune situazioni (classi, plessi, ecc.) nelle quali le competenze sociali e civiche sono scarsamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità e rispetto delle regole). In generale gli studenti raggiungono una sufficiente autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento, ma alcuni studenti non raggiungono una adeguata autonomia. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, ma non utilizza strumenti per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

vedi temi correntemente dibattuti nei Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione, oltre a punto 9 CdI 18/6/14, inizio seduta, punto 3 e all. 1, 2 e 3 CdI 21/10/14 not. 1/6, 6/5, 23/4, 7/4, 3/4, 25/3 inch. Compiti a casa

Pag. 12 Risultati scolastici a distanza

Al passaggio alla scuola superiore molti studenti non seguono il consiglio orientativo fornito dai singoli Consigli di Classe: questa problematica evidenzia una mancanza di interazione scuola-famiglia e di una maggiore capacità di recezione da parte delle stesse famiglie degli alunni.

vedi suggerimento Antonella Cafissi Interclasse p.Catena 30/11/14

Pag. 14 Offerta formativa

Rispetto alle competenze trasversali (es. educazione alla cittadinanza e competenze sociali e civiche), non sono stati individuati obiettivi specifici e comuni, ma si è preferito lasciare ai diversi team il compito di definire tali obiettivi. Le attività di ampliamento dell'offerta formativa fanno riferimento agli obiettivi del curricolo di Istituto solo in parte...Nei progetti redatti gli obiettivi e le competenze/abilità non vengono generalmente specificati.

 vedi not. 20/11, 31/10, 24/10, 5/10, 24/9, 24/8, 17/5, 5/5, 19/4, 9/4, not. 23/9, 29/6, not. 14/5 

Pag 14 Progettazione didattica

Non viene effettuata alcuna programmazione per classi parallele all'interno dei singoli ordini di scuola.

vedi all.1 CdI 25/3/14

Pag 18 Dimensione organizzativa

La scuola non possiede figure di coordinamento per la gestione degli spazi laboratoriali...In ogni caso, questi luoghi dovrebbero essere maggiormente sfruttati, attivando più laboratori anche in orario extrascolastico.

 vedi punto 5 CdI 7/02/13, punto 5 CdI 21/3/13, punto 8 CdI 9/5/13, comunicaz. del Presidente e punto 4 CdI 17/9/13

Pag. 18 Dimensione metodologica

I docenti hanno più volte espresso l'esigenza di attivare corsi di formazione e aggiornamento gratuiti su modalità didattiche innovative. Mancano anche gli strumenti e i materiali adeguati a un approccio didattico più innovativo.

 punto 10 e conclusione seduta CdI 29/5/14,  comunicazioni Presidente CdI 7/2/13, not. 24/11, 17/6, 12/6, 10/6, 22/5, 28/4, inch. Internet e social network  Inch. Videogiochi educativi

Pag. 19 Dimensione relazionale

I docenti dell'Istituto richiedono corsi di formazione e aggiornamento sulla gestione della classe, al fine di prevenire comportamenti scorretti e gestirli nel modo migliore qualora si verifichino. Da parte degli insegnanti perviene anche la richiesta di un maggior coinvolgimento delle famiglie nell'intervento e nel compito educativo dei ragazzi. E' necessario anche potenziare la collaborazione con gli esperti del territorio al fine che questi forniscano indicazioni precise e costruttive. Non tutte le classi attivano interventi e strategie specifiche volte allo sviluppo delle competenze sociali: non vi è un confronto collegiale su questi temi e non state stabilite linee guida comuni a livello d'Istituto.

punto 4  CdI 9/12/13all.1, punti 4 e 5 CdI 6/2/14, punto 5 e all.4 CdI 6/5/14, lettera di convocazione, note introduttive e punti 1 e 2 CdI 7/10/14 not. 23/10, 17/4

Pag. 20 Ambiente di apprendimento

L'organizzazione di spazi e tempi risponde solo parzialmente alle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usati, anche se in misura minore rispetto alle loro potenzialità. La scuola incentiva l'utilizzo di modalità didattiche innovative, anche se limitatamente ad alcuni aspetti o ad alcune discipline o anni di corso. Le regole di comportamento sono definite, ma sono condivise in modo disomogeneo nelle classi. I conflitti sono gestiti, anche se non sempre le modalita' adottate sono efficaci.

punto 11 CdI 24/10/13, punto 6 e all.4 CdI 9/12/13, punto 7 CdI 6/2/14, punto 7 CdI 18/6/14 laboratori punto 5 CdI 7/02/13, punto 5 CdI 21/3/13, punto 8 CdI 9/5/13, comunicaz. del Presidente e punto 4 CdI 17/9/13orario  scolastico punto 10 e all.2, 5 e 6 CdI 9/12/13, punto 10 CdI 6/2/14, punti 3 e 6 CdI 25/3/14, punto 5 e all.3 CdI 29/5/14 not. 15/12, 6/10

Pag.22 Recupero e potenziamento

Mancano percorsi di recupero progettati secondo modelli condivisi a livello di Istituto e gli insegnanti richiedono di poter svolgere corsi di formazione e aggiornamento che accrescano le loro competenze in questo settore. Soprattutto alla scuola Primaria, mancano periodi esclusivamente dedicati ad attività di recupero e potenziamento, anche in forma laboratoriale e organizzati per classi parallele o classi aperte. I progetti di recupero e potenziamento dovrebbero essere incrementati sia per quanto riguarda il numero di ore sia per quanto riguarda la diversificazione in più proposte mirate.
Per quanto riguarda la Scuola dell'Infanzia e Primaria, vi è una scarsa partecipazione a competizioni e gare, organizzate sia a livello territoriale che nazionale.

vedi all.6 CdI 9/12/13

Pag. 23 Inclusione

Gli interventi previsti per favorire e monitorare il processo di inclusione degli alunni con BES sono generalmente efficaci e risultano di buona qualità. Vi sono ancora alcuni aspetti da migliorare, soprattutto a livello organizzativo, di formazione individuale e di diffusione delle buone pratiche in tutto l'Istituto.

not. 26/11, punto 4 e all.6 CdI 9/5/13 not. 10/10

Pag. 25 Orientamento

Inoltre, andrebbe potenziato anche il dialogo coi genitori per rendere più chiare le motivazioni dei docenti che stilano i consigli orientativi per la scelta della Scuola Secondaria di II Grado. I consigli orientativi forniti dai docenti della Scuola Secondaria di I grado non vengono generalmente seguiti dalle famiglie e dagli studenti.

 not. 22/12

Pag. 28 Orientamento strategico

Potrebbero essere intraprese azioni volte alla divulgazione del contenuto del POF tali da rendere questo documento maggiormente conosciuto dall'utenza e dal territorio.

 punto 7 e all.3  CdI 9/5/13, punto 5,6 e 13 e all.3 CdI 27/06/13, punto 10 e all.6  CdI 17/9/13, punto 8 e all.7, 8 e 9 CdI 24/10/13, all.1 e 2 CdI 9/12/13, all.2 CdI 6/5/14, punto 6 e all.4 CdI 29/5/14, punto 2 CdI 18/6/14 not. 18/11, 31/5, 7/4

Pag.28 Controllo dei processi

Manca un processo di monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi prefissati. Mentre i singoli docenti effettuano osservazioni e valutazioni periodiche circa i propri percorsi, non accade altrettanto a livello di Istituto. Non vi sono, infatti, né commissioni apposite né strumenti di controllo strutturati e condivisi.

punto 2 e all.7  CdI 20/12/12, all.4 CdI 27/6/13, all.3  CdI 24/10/13, punto 3 e all.3, 4 e 5 CdI 6/2/14, punto 4 CdI 18/6/14 not. 6/6, 21/4

Pag.29 Organizzazione delle risorse umane

Il Consiglio di Istituto non esercita attualmente in pieno le proprie funzioni, poiché è presente un Commissario Straordinario. Una volta rieletto questo organo, si auspica un suo miglior funzionamento e una maggior partecipazione decisionale delle sue componenti.

vedi sezione Vederci chiaro sul CdI

Pag.30 Individuazione delle priorità e modalità per realizzare le priorità 

La scuola ha definito la missione e le priorità; queste sono condivise nella comunita' scolastica, con le famiglie e il territorio, anche se tale condivisione potrebbe essere ampliata. La scuola non utilizza sufficienti forme di controllo strategico o monitoraggio dell'azione dell'Istituto. Responsabilita' e compiti delle diverse componenti scolastiche sono individuati chiaramente.

editoriale Fiducia conquistata ed autostima, not. 14/9 editoriale: In un paese civile editoriale: Il buon senso a scuola punto 9 e all.2 CdI 9/12/13 editoriale: Trasparenza come metodo

Pag.31 Formazione

Non sempre vengono soddisfatte le esigenze dei docenti in termini di formazione e aggiornamento,... La formazione e l'aggiornamento del personale non sempre vengono inserite all'interno di progetti specifici volti al miglioramento di determinati aspetti della vita scolastica.

comunicaz. del Presidente  CdI 7/2/13

Pag. 31 Valorizzazione delle competenze

La scuola non attua forme di analisi periodica delle competenze del proprio personale: non viene richiesto di aggiornare il proprio fascicolo con corsi e esperienze formative svolte e non vengono somministrati questionari o altre forme di monitoraggio delle competenze individuali. In conseguenza di ciò le risorse del personale non sempre vengono valorizzate pienamente e i curriculum e le esperienze formative fatte dai docenti vengono raramente utilizzati per migliorare la gestione delle risorse umane.

intervento Antonella Cafissi Interclasse p.Catena 30/11/14

Pag. 32 Collaborazione fra insegnanti

Sarebbe necessario che i gruppi di lavoro realizzassero più strumenti e materiali specifici riutilizzabili dagli altri docenti. Poichè non esiste un archivio aggiornato e consultabile liberamente del materiale disponibile, non tutti i docenti sono pienamente a conoscenza di questi sussidi.

punto 5 e all.5  CdI 20/12/12, all.1 e inizio seduta CdI 25/3/14, punto 6 e all.11 CdI 18/6/14

Pag. 33 Valorizzazione delle risorse professionali

Lo scambio e il confronto professionale tra docenti è presente ma non diffuso, soprattutto tra un ordine di scuola e l'altro.


Pag. 34 Collaborazione con il territorio

La partecipazione a reti di scuole e alle strutture di governo territoriale è scarsa. Raramente la scuola fa parte di reti per la formazione dei docenti.

all.1  CdI 24/10/13, comunicaz. del Presidente  e all.2 CdI 29/5/14, punto 6 e all.2 CdI 21/3/13, punto 2 e all.9 CdI 9/12/13

Pag. 34 Coinvolgimento delle famiglie

Pochi genitori partecipano alle votazioni per l'elezione degli organi collegiali. Tuttavia non è presente un'attività di monitoraggio della partecipazione delle famiglie sia alle attività degli organi collegiali sia alle altre attività formative proposte dalla scuola...Il coinvolgimento dei genitori nei progetti e negli interventi formativi andrebbe potenziato. I corsi e le conferenze dedicate alla famiglia registrano una scarsa partecipazione. Le comunicazione tramite il sito non è sempre adeguata alle esigenze di tempestività ed efficienza dell'utenza.

vedi editoriale Fiducia conquistata ed autostima,  punto 13 e all.7  CdI 21/3/13, all.6  CdI 17/9/13, all.1, punto 5 CdI 6/2/14, punto 3 e all. 1, 2 e 3 CdI 21/10/14 not. 21/11, 13/11, 10/5, 9/5 inch. La Buona scuola definizione del POF punto 7 e all.3  CdI 9/5/13, punto 5,6 e 13 e all.3 CdI 27/06/13, punto 10 e all.6  CdI 17/9/13, punto 8 e all.7, 8 e 9 CdI 24/10/13, all.1 e 2 CdI 9/12/13, all.2 CdI 6/5/14, punto 6 e all.4 CdI 29/5/14, punto 2 CdI 18/6/14, nella stesura del Regolamento d’Istituto, del Patto di corresponsabilità educativa punto 3 e all.4  CdI 17/9/13, punto 10 e all.1 CdI 24/10/13,  nell’utilizzo efficace degli strumenti on-line punto 13 CdI 21/3/13, comunicaz. del Presidente  CdI 17/9/13, comunicaz. del Presidente, punti 1 e 3  CdI 6/5/14, punto 8 e all.1 CdI 18/6/14 

Pag. 35 La scuola propone politiche formative territoriali

La scuola partecipa a reti e/o ha collaborazioni con soggetti esterni, anche se alcune di queste collaborazioni devono essere maggiormente integrate con la vita della scuola. Vanno potenziate le occasioni di formazione in rete. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, anche se sono da migliorare le modalità di ascolto e collaborazione poichè poche famiglie partecipano effettivamente.

 rassegna Conoscere il Programma Finanziario Annuale, punto 13, parte3 e all.2 e 7 CdI 21/3/13, punto 7 CdI 9/5/13comunicaz. del Presidente e punto 5 CdI 7/2/13, punto 10 e 12 e all.1e 6 CdI 17/9/13, punto 7 e all.2 CdI 9/12/13, punto 5 CdI 25/3/14, punto 7 CdI 17/9/13, punt 8 e 9 e all.5,7 e 10 CdI 24/10/13, punto 7 e all.2 CdI 9/12/13, all.2 CdI 6/5/14 ,  comunicaz. del Presidente  CdI 18/6/14 not. 15/4

Pag. 36 Individuazione delle priorità

Migliorare la collaborazione con le famiglie per lavorare in sinergia. Trovare strategie per un miglior e maggior coinvolgimento delle famiglie (corsi di formazione generici, riunioni e assemblee partecipate)... Sono stati individuati i seguenti punti di criticità: - scarsa o non produttiva collaborazione con le famiglie.

vedi punti sopra

Pag. 37 Obbiettivi di processo

Ambiente di apprendimento: Ampliare l'offerta tecnologica, digitale e libraria dei vari plessi dell'Istituto.

Inclusione e differenziazione: Corsi di formazione per la gestione della classe e per interventi con alunni con BES.

Orientamento strategico e organizzazione della scuola: Giornate dedicate al recupero e al potenziamento. Maggiore partecipazione a progetti in rete e a reti di scuole. Criteri oggettivi e condivisi per la formazione delle classi.

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane: Progetti di formazione gestiti sia da personale interno all'Istituto (con competenze specifiche) che da esperti esterni. Archiviare competenze dei docenti in un apposito registro digitale. Maggiore valorizzazione delle figure della psicologa e della psicopedagogista d'Istituto. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie: Coinvolgimento delle famiglie nei vari progetti e negli organi collegiali; collaborazione e lavoro in sinergia.

vedi punti sopra